Ima Assiak: Sfida e femminilità raccontate tra un calice di vino e uno scatto fotografico
Tra calici di vino e set fotografici, la storia di una donna che ha imparato ad amare se stessa e la propria femminilità.
Benvenuta su Palco Virtuale! Come il tuo lavoro da sommelier si intreccia con la tua passione per la moda e la fotografia? Ci sono delle connessioni artistiche o sensoriali che le collegano?
L’interazione con i clienti è come un buon vino: inebriante, complessa e ricca di sfumature. Ringrazio per l’opportunità di questa intervista e di poter condividere la mia passione per due mondi apparentemente così diversi, quello del vino e quello del servizio clienti. Sebbene a prima vista possano sembrare diametralmente opposti, questi due ambiti condividono un filo conduttore comune: la sensorialità. Nel mondo del vino, essa si esprime attraverso la vista, l’olfatto e il gusto, permettendoci di apprezzare appieno le caratteristiche e la complessità di ogni singolo bicchiere. Allo stesso modo, nel servizio clienti la sensorialità entra in gioco attraverso l’ascolto attento, l’empatia e la capacità di cogliere le sfumature emotive del cliente. Entrambi i campi possiedono un fascino irresistibile, che ci spinge a esplorare e ad approfondire, alla ricerca di nuove esperienze e soddisfazioni. Proprio come un sommelier esperto guida il cliente alla scoperta dei segreti di un grande vino, un buon professionista del servizio clienti sa accompagnare il cliente in un percorso personalizzato, soddisfacendo le sue esigenze e creando un’esperienza memorabile. L’eleganza e la raffinatezza sono elementi chiave che accomunano entrambi i settori. Un sommelier, con i suoi gesti misurati e la sua profonda conoscenza del prodotto, incarna l’essenza dell’eleganza nel mondo del vino. Allo stesso modo, un professionista del servizio clienti impeccabile, attraverso la sua cortesia, il suo savoir-faire e la sua capacità di comunicazione, rappresenta l’eleganza nel mondo dell’interazione umana. La capacità di sedurre e conquistare i sensi è fondamentale per il successo in entrambi i campi. Un vino che seduce il palato con il suo bouquet inebriante e il suo sapore armonioso conquista il cliente e lo invita a tornare per un’altra esperienza. Allo stesso modo, un professionista del servizio clienti che sa comunicare in modo efficace, che sa ascoltare con attenzione e che sa risolvere i problemi con prontezza e cortesia, crea un legame di fiducia con il cliente e lo fidelizza nel tempo. Non per nulla, spesso le donne o comunque la femminilità sono accomunate ad un bel calice di buon vino. Entrambe incarnano l’idea di raffinatezza, complessità e fascino senza tempo. Proprio come un vino pregiato, la femminilità non si limita all’aspetto esteriore, ma racchiude in sé una molteplicità di sfaccettature che si rivelano solo a chi sa apprezzarne la profondità e la complessità. In fondo, sia nel mondo del vino che in quello del servizio clienti, ciò che conta davvero è la passione, la dedizione e la capacità di creare esperienze uniche e indimenticabili. Offrire un servizio eccellente significa saper cogliere le sfumature e donare al cliente un’esperienza indimenticabile, proprio come un sommelier esperto sa esaltare le qualità di un grande vino. Concludo con una riflessione: proprio come un buon vino migliora con il tempo, anche la nostra professionalità cresce con l’esperienza e la dedizione. In entrambi i campi, la chiave del successo risiede nella continua ricerca di conoscenza, nell’affinamento delle proprie competenze e nella capacità di offrire un servizio sempre più personalizzato e di alta qualità.
In questi 4 anni da modella, come sei cambiata interiormente? Come questa esperienza ha influenzato la tua timidezza e la tua autostima?
Gli ultimi anni hanno rappresentato un vero e proprio terremoto nella mia vita, un percorso di radicale trasformazione che ha sconvolto il mio modo di essere, di vivere me stessa, di percepire il mio corpo e le mie emozioni. Mai avrei immaginato di arrivare ad aprirmi in questo modo, di mostrarmi senza timori e riserve, lasciando che la mia vera essenza emergesse alla luce. Da sempre, infatti, sono stata una persona molto severa con me stessa, incline all’autocritica e al perfezionismo. Mi imponevo rigidi schemi e obiettivi da raggiungere, concentrandomi unicamente sulla disciplina e sul rigore. Tuttavia, questa rigida cornice ha finito per soffocare la mia spontaneità e la mia gioia di vivere. Ho sentito l’esigenza di liberarmi da queste catene mentali, di esplorare nuovi territori e di abbracciare la vita con maggiore apertura e leggerezza. Così, ho deciso di intraprendere un viaggio di riscoperta di me stessa, un percorso di trasformazione fisica e mentale che mi ha portato a ricongiungermi con il mio corpo e le mie emozioni più profonde. Ho iniziato a dedicarmi con regolarità all’attività sportiva, scoprendo il piacere del movimento e la soddisfazione di prendermi cura del mio benessere fisico. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo, a rispettare i suoi ritmi e le sue esigenze, abbandonando l’idea di una perfezione irraggiungibile. Allo stesso tempo, ho prestato maggiore attenzione all’alimentazione, scegliendo cibi sani e nutrienti che mi donassero energia e vitalità. Ho imparato a cucinare con gusto e fantasia, trasformando il momento del pasto in un’occasione di piacere e condivisione. Accanto all’attività fisica e all’alimentazione, ho dedicato tempo allo studio e alla crescita personale. Ho letto libri che mi hanno aperto nuovi orizzonti, ho partecipato a corsi e seminari che mi hanno permesso di approfondire la conoscenza di me stessa e del mondo che mi circonda. Questo percorso di trasformazione non è stato privo di sfide e momenti di sconforto. Ci sono stati giorni in cui ho messo in dubbio i miei progressi, in cui ho temuto di non essere all’altezza dei miei obiettivi. Ma la determinazione e la passione mi hanno spinto ad andare avanti, a non mollare mai. E, giorno dopo giorno, ho iniziato a cogliere i frutti del mio impegno. Ho acquistato sicurezza in me stessa, ho imparato ad apprezzare il mio corpo e le mie imperfezioni. Ho scoperto il divertimento, la soddisfazione di uscire dai miei schemi mentali e di sperimentare nuove esperienze. Oggi, mi sento finalmente libera e realizzata. Ho imparato ad amarmi e ad accettarmi per quello che sono, con pregi e difetti. Ho capito che la vera bellezza risiede nell’autenticità e nell’unicità di ogni individuo. Questo viaggio di trasformazione mi ha insegnato che la vita è un dono prezioso da vivere con gioia e intensità. Ho imparato ad apprezzare ogni singolo istante, ad assaporare le piccole cose e a non dare mai nulla per scontato. Sono grata per questo percorso che mi ha permesso di riscoprire me stessa e di diventare la persona che sono oggi: una donna consapevole, sicura di sé e pronta ad affrontare qualsiasi sfida con coraggio e determinazione.
Quali sono state le sfide più grandi che hai dovuto affrontare nel mondo del modeling, e come le hai superate? Come questa esperienza ti ha resa più forte e sicura di te?
Tra le sfide più grandi che ho dovuto affrontare, sicuramente la più impegnativa è stata quella di soddisfare le aspettative e dimostrare di essere all’altezza. In particolare, ricordo con un sorriso nervoso (e un pizzico di terrore!) le prime volte che mi sono trovata di fronte alla possibilità di fare la indossatrice. Le misure standard, i canoni di bellezza spesso rigidi e inarrivabili, mi facevano sentire inadeguata e insicura. Eppure, dentro di me c’era un fuoco che ardeva: la voglia di mettermi alla prova, di superare i miei limiti e di dimostrare a me stessa di cosa ero capace. Ho deciso di buttarmi a capofitto, di affrontare la sfida a testa alta, anche se le paure e i dubbi erano tanti. E ogni volta che riuscivo a superare un ostacolo, ogni volta che riuscivo a calcare una passerella o a sfilare con disinvoltura davanti a un obiettivo fotografico, era una vittoria immensa. Un trionfo personale che mi donava sicurezza, autostima e un pizzico di sfrontatezza che, credimi, non guasta mai! Imparare a buttarsi, a non avere paura di fallire, a mettersi in gioco è stata una lezione di vita fondamentale. Mi ha insegnato che i limiti spesso sono solo mentali e che, se si ha il coraggio di superarli, si possono raggiungere traguardi inimmaginabili. Oggi, guardo indietro a tutte le sfide che ho affrontato con un senso di profonda gratitudine. Sono state esperienze che mi hanno resa la donna che sono oggi: forte, determinata e sicura di sé. Quindi, a tutti coloro che si trovano ad affrontare sfide simili, dico: non abbiate paura! Credete in voi stessi, mettetevi alla prova e non lasciatevi scoraggiare dai dubbi. La vita è piena di sorprese e di soddisfazioni inaspettate. Basta avere il coraggio di buttarsi e di inseguire i propri sogni.
Cosa ti spinge ad esplorare il nudo artistico nella fotografia? Come lo vivi come forma di espressione e di sfida ai pregiudizi?
Io venendo da uno studio di anni di fotografia ho scelto i miei rami ed io amo l’arte classica riprodotta nella fotografia ed ecco cosa ci vedo nel nudo artistico, vedo la bellezza del corpo umano, l’eleganza, la grazia data dalla muscolatura, l’espressione di un volto, ciò che tutto l’insieme trasmette ed è bellissimo quando trovi un fotografo che riesce a immortalare questo, poi c’è lo spettatore che coglie questo è chi invece ci vede oscenità o un semplice modo di mettersi in mostra, non guarda lo studio il lavoro che c’è dietro la realizzazione. Fortunatamente ho un carattere molto forte quando riguarda le mie condizioni e il fare ciò che amo e nulla mi ferma non mi importa cosa pensano gli altri, spero solo che il mio lavoro sia apprezzato e che migliori sempre di più.
Come hai gestito le critiche o le opinioni negative di chi non capiva o non apprezzava la tua passione per il modeling? Come hai trovato la forza di andare avanti?
Nel corso della nostra vita, è inevitabile imbattersi in critiche, a volte costruttive, a volte puramente distruttive. La cosa importante è imparare a gestirle nel modo giusto, per non permettere loro di influenzare negativamente il nostro percorso. Personalmente, credo che indipendentemente da ciò che facciamo, ci sarà sempre qualcuno pronto a criticare. E’ nella natura umana. La cosa fondamentale, però, sta nel non lasciarsi condizionare da queste opinioni negative. Dobbiamo essere convinti delle nostre capacità e virtù, e proseguire sulla nostra strada con determinazione, indipendentemente dai giudizi altrui. Le critiche costruttive possono essere un’occasione per migliorarci, ma quelle distruttive non meritano neanche il nostro tempo. Sono poche le cose che possono abbattermi nella vita, e di certo non le critiche negative. Se ho un obiettivo ben chiaro in mente, niente e nessuno potrà fermarmi. Questa è sempre stata la mia forza.
Quali sono i tuoi brand, artisti o fotografi preferiti che si ispirano al corpo umano come forma d’arte? Cosa ti affascina del loro lavoro e come influenza la tua visione del modeling?
Tra i fotografi che più hanno influenzato la mia arte, Robert Mapplethorpe occupa un posto speciale. La sua capacità di catturare la bellezza del corpo umano, traendo ispirazione dalle sculture classiche come il David di Michelangelo, mi ha sempre affascinata e ispirata. Nelle sue fotografie, Mapplethorpe eleva il corpo umano a opera d’arte, celebrandolo in tutta la sua perfezione e complessità. La sua luce drammatica e la sua composizione impeccabile creano immagini che sono allo stesso tempo sensuali e spirituali. Per me, creare arte è la più alta aspirazione che un essere umano possa avere. E’ un modo per esprimere la propria visione del mondo e per connettersi con gli altri a un livello più profondo. Mi piace pensare di essere parte di una tradizione artistica che ha lo scopo di elevare l’anima umana attraverso la bellezza. Mapplethorpe è stato un maestro in questo senso, e la sua influenza sulla mia opera è innegabile.
Hai dei sogni o progetti specifici che vorresti realizzare nel mondo del modeling o della fotografia? C’è un tipo di lavoro o collaborazione che ti piacerebbe fare in futuro?
Il mio futuro è un pennello bianco su una tela ancora da dipingere, pieno di progetti che attendono solo di essere realizzati. Sogno di esplorare diverse sfaccettature della fotografia, dal nudo artistico al glamour, dalla lingerie a soggetti più classici. Non mi pongo limiti geografici: il mio sogno è creare sia in Italia che all’estero, collaborando con altri fotografi di talento per dare vita a immagini sempre nuove e originali. Amo la versatilità e la sfida: ogni nuovo progetto è un’opportunità per sperimentare e crescere come fotografa. Non ho paura di uscire dalla mia comfort zone e di mettermi alla prova, perché so che è così che si realizzano i sogni più grandi. Per me, la fotografia è qualcosa di più che un semplice scatto: è un modo per esprimere la mia creatività, per raccontare storie e per suscitare emozioni. E’ un linguaggio universale che può superare qualsiasi barriera e unire le persone.
Come riesci a conciliare il tuo lavoro da sommelier con la tua carriera da modella? Come trovi il tempo e l’energia per dedicarti a entrambe le tue passioni?
Essere sommelier e modella allo stesso tempo non è certo una passeggiata, ma la passione che nutro per entrambi i campi mi spinge a conciliare questi due mondi apparentemente così diversi. Riesco ad affrontare set fotografici di 8 ore anche per 3 giorni consecutivi, per poi dedicarmi con la stessa energia al mio lavoro di sommelier, tra calici di vino e degustazioni. La stanchezza si fa sentire, certo, ma è quella sana soddisfazione di chi fa ciò che ama con il cuore. Ogni giorno è una nuova sfida, un equilibrio da trovare tra due professioni che mi completano e mi arricchiscono. E’ proprio questa diversità che rende la mia vita così stimolante e appagante. Poi, diciamo la verità, la gratificazione di un servizio fotografico ben riuscito o di un cliente soddisfatto al ristorante è impagabile! E quando arriva il momento di staccare, non c’è niente di meglio che dedicarmi ai miei hobby o trascorrere del tempo con le persone che amo. Insomma, la mia vita è un vortice di impegni, ma non la cambierei per nulla al mondo. Sono una sommelier-modella e questa è la mia storia.
Quali consigli daresti a chi sogna di intraprendere una carriera nel mondo del modeling? Come prepararsi mentalmente ed emotivamente per affrontare le sfide di questo settore?
A chi sogna di intraprendere una carriera da modella, il mio primo consiglio è di iniziare in contesti sicuri e professionali. È fondamentale prepararsi con cura, non gettarsi allo sbaraglio. In questo senso, io sono stata fortunata: ho sempre avuto la possibilità di collaborare con professionisti seri che mi hanno tutelata da ambienti più ambigui. Questo mi ha permesso di acquisire esperienza e sicurezza in un contesto lavorativo sano e positivo.
Cosa significa per te la vera bellezza? Come credi che la bellezza interiore si possa esprimere e trasmettere attraverso la fotografia e il modeling?
Per me, la vera bellezza risiede nella naturalità, non nella volgarità o nell’artificio che la società odierna spesso promuove con ogni mezzo. Troppo spesso, infatti, si induce a credere che la felicità e la realizzazione personale si trovino all’esterno, mentre la vera essenza risiede dentro di noi. Nel mondo del modeling, credo che la vera essenza risieda nel poter esprimere se stessi senza paura, liberandosi da stereotipi e imposizioni. E’ quando si ha la fortuna di collaborare con persone che comprendono e apprezzano la propria autenticità, che si vive un’esperienza davvero speciale. Sentirsi capiti e sostenuti, sia dai colleghi che dal pubblico, è un dono prezioso che arricchisce immensamente la propria esperienza professionale. Poter trasmettere questo messaggio al pubblico, attraverso il proprio lavoro, è un’ulteriore soddisfazione immensa. Quando il pubblico apprezza la bellezza autentica e la personalità di una modella, si crea un legame profondo e significativo che va oltre la semplice estetica.
Hai mai avuto esperienze negative con fotografi o altri professionisti del settore che hanno oltrepassato i limiti professionali? Come hai affrontato queste situazioni e cosa consiglieresti a chi si trova in circostanze simili?
Le brutte esperienze fanno parte della vita, e talvolta possono essere davvero traumatiche. Ci si sente inermi, deboli, sopraffatti e, in alcuni casi, anche stupidi. Ritrovarsi in una situazione del genere è doloroso e può lasciare profonde ferite. Per chi si trova ad affrontare una simile realtà per la prima volta, o per chi come me ha vissuto esperienze simili anche nella sfera privata, il trauma può essere ancora più grande. Si rischia di perdere fiducia e di essere sopraffatti dalla paura. Ma è importante ricordare che la paura non deve bloccarci. Non possiamo permettere che una brutta esperienza rovini il nostro futuro o ci impedisca di sorridere. Dobbiamo trovare la forza per andare avanti, consapevoli che le esperienze belle saranno sempre maggiori di quelle brutte. Il mio consiglio è di non tacere. Parlare di ciò che è accaduto è fondamentale per elaborare il trauma e per evitare che brutti avvenimenti si ripetano. Condividere la propria esperienza può essere difficile, ma è importante ricordare che non siamo soli. Ci sono persone che possono aiutarci e sostenerci in questo percorso. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi e nelle nostre forze. Siamo molto più forti di quanto crediamo.
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